Come trovare un giusto equilibrio tra lavoro e tempo libero

E’ tempo di vacanze. Che sia mare o montagna, questo periodo dell’anno è da sempre sinonimo di riposo e di svago, e i dati lo confermano. Secondo gli ultimi rapporti diffusi da Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, nel 2022 oltre un terzo dei pernottamenti turistici degli europei è avvenuto nei mesi di luglio e agosto. Tuttavia, nonostante il desiderio diffuso di vacanze, riuscire a godersi il meritato riposo e staccare davvero la spina e la testa dal lavoro, non è così semplice come sembra. Un sondaggio condotto da Fishbowl di Glassdoor, un social network per professionisti, ha rivelato dati sorprendenti.

Alla domanda “Credi di poter staccare completamente dal lavoro quando ti prendi del tempo libero retribuito?”, posta a 20.297 professionisti, oltre la metà (54%) ha risposto negativamente. Questa difficoltà a disconnettersi è particolarmente marcata tra i professionisti più anziani: quasi due terzi (65%) dei lavoratori di età pari o superiore a 45 anni hanno dichiarato di non riuscire a staccare completamente durante le ferie, rispetto al 47% dei giovani tra i 21 e i 25 anni. L’indagine ha inoltre evidenziato come i lavoratori di alcune professioni siano particolarmente inclini a questa problematica. Tra gli insegnanti, il 73% non crede di potersi disconnettere completamente dal lavoro durante le ferie, mentre tra gli avvocati questa percentuale è del 71%.

“Questi dati riflettono una realtà complessa in cui, nonostante l’importanza riconosciuta del riposo, molti professionisti faticano a trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata – spiega Alessandro Da Col, Top Voice di LinkedIn e Mindset ed Executive Coach e co-fondatore, insieme ad Alessandro Pancia, dell’Accademia Crescita Personale Meritidiesserefelice – in un’epoca in cui la tecnologia ci tiene costantemente connessi, la sfida di goderci il meritato riposo sembra essere più ardua che mai”.

Dunque, non vediamo l’ora che arrivino le ferie, poi però non riusciamo a godercele a pieno, portandoci dietro i problemi lavorativi e le tensioni familiari e quotidiane.

Il co-fondatore, Alessandro Pancia, anch’egli Top Voice di LinkedIn, enfatizza il valore del tempo libero non solo per il benessere fisico, ma anche per quello psicologico. “Tuttavia, il semplice riposo non è sufficiente, è cruciale utilizzare questo tempo per coltivare relazioni significative e positive, disconnetterci dal lavoro e arricchire la nostra vita con nuove esperienze e prospettive. Il primo passo per risolvere il problema del work-time bleed, ossia il bilanciamento tra vita personale e professionale, è guardare ai propri confini per vedere se sono dove li vuoi. Pensa a ciò che conta per te: lavoro, famiglia, amici, sport, qualsiasi cosa. Stanno ricevendo abbastanza del tuo tempo e attenzione?”.

Per evitare di diventare un numero dell’ennesima statistica sul burnout e relazionarsi in modo adeguato alla cultura del “sempre attivo” è importante adottare delle precise strategie. Organizzare il lavoro prima di andare in vacanza Questo significa completare tutte le attività importanti e, se necessario, delegare compiti ai colleghi che rimarranno in ufficio durante la tua assenza. “Imparare a delegare non solo allevia il carico di lavoro, ma assicura anche che le responsabilità continuino a essere gestite in modo efficiente durante il periodo di vacanza”, spiega Da Col.

Disconnettersi dai dispositivi tecnologici Limita l’uso di smartphone e di altri dispositivi tecnologici come pc e tablet, evita di controllare le mail di lavoro ed imposta messaggi di risposta automatica comunicando la tua assenza. “Questo distacco permette di ridurre l’ansia legata alle incombenze lavorative e di immergersi nel momento presente” afferma Alessandro Pancia. Programma attività piacevoli Pianifica attività che ti appassionano, come escursioni, letture, sport o hobby che solitamente non hai tempo di praticare. Secondo Alessandro Da Col, è cruciale dedicare del tempo alle attività che amiamo e che spesso trascuriamo durante l’anno, per favorire il benessere e la rigenerazione del nostro corpo e della nostra mente.

Coltiva relazioni. Dedica tempo ai tuoi familiari ed amici, trascorrendo momenti di qualità insieme a loro. Le relazioni personali non solo arricchiscono la nostra vita, ma sono anche fondamentali per rinnovare le nostre energie. Alessandro Pancia sottolinea che le connessioni umane sono essenziali per la salute psicofisica, evidenziando l’importanza di nutrire e valorizzare le relazioni nelle nostre vite quotidiane. Pratica la Mindfulness Meditazione, yoga o semplicemente passeggiate nella natura favoriscono la riduzione dello stress. “La mindfulness ci aiuta a vivere il momento e a ridurre le tensioni accumulate,” spiega Da Col.

Stabilisci confini chiari Definisci chiaramente i confini tra lavoro e tempo libero, comunicandoli ai colleghi e rispettandoli rigorosamente. “I confini non mostrano solo rispetto per se stessi, ma anche per gli altri. “Se continui a lavorare durante le vacanze, potresti involontariamente incoraggiare gli altri a fare lo stesso” avverte Pancia.

Non trasformare la vacanza in una Workcation Riformulare il periodo di ferie come riposo produttivo. Questo aiuterà a non sentirsi in colpa per il tempo libero, riconoscendo che il riposo è essenziale per la produttività a lungo termine. Riuscire a disconnettersi completamente dal lavoro durante le ferie è fondamentale per tornare rigenerati e pronti ad affrontare nuove sfide. “Il riposo non è un lusso, ma una necessità per il nostro benessere e la nostra produttività,” concludono gli esperti.


Fonte: askanews.it

Con olio extravergine d’oliva e consumo moderato di vino

Con l’estate nel pieno della sua stagione, esaltiamo i vantaggi della Dieta Mediterranea, modello alimentare celebrato per i suoi effetti positivi sulla salute, mettendo in risalto l’importanza dei due alimenti ‘liquidi’: l’olio extravergine d’oliva e il vino. Questi alimenti non solo arricchiscono i piatti estivi con sapori intensi, ma supportano anche la salute cardiovascolare e il benessere generale grazie alle loro proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, come spiegano il Prof. Attilio Giacosa e la Prof.ssa Silvana Hrelia, rispettivamente Presidente e membro del Comitato Scientifico IRVAS, Istituto per la Ricerca su Vino, Alimentazione e Salute.

“L’estate rappresenta il periodo ideale per adottare la Dieta Mediterranea – precisa Silvana Hrelia – poiché offre un’ampia varietà di frutta e verdura fresche e di stagione, ideali per soddisfare le necessità nutrizionali durante i mesi più caldi. Questo regime alimentare, basato sull’abbondante consumo di frutta e verdura di stagione, legumi e carni bianche, costituisce un’essenziale strategia dietetica per promuovere la salute cardiovascolare, migliorare il benessere generale e aumentare la longevità. La Dieta Mediterranea include anche due componenti ‘liquidi’ fondamentali: l’olio extravergine d’oliva e il vino, da consumarsi – quest’ultimo – sempre moderatamente e in abbinamento ai pasti. A questo proposito, l’olio extravergine d’oliva, ricco di acidi grassi monoinsaturi e composti fenolici, gioca un ruolo cruciale nella protezione contro le malattie croniche, grazie alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie”.

Anche il vino, consumato con moderazione e in abbinamento ai pasti, rappresenta un altro elemento distintivo della Dieta Mediterranea con potenziali benefici per la salute, grazie alla sua composizione nutrizionale e ai suoi componenti bioattivi. Come sottolinea Attilio Giacosa: “Il consumo moderato e responsabile di vino può contribuire positivamente alla salute, grazie alla presenza di antiossidanti come i polifenoli e il resveratrolo. Questi composti hanno dimostrato di giocare un ruolo protettivo per il cuore e possono contribuire alla prevenzione di malattie croniche, se inseriti in un contesto di una dieta equilibrata. Il vino è inoltre parte integrante della cultura e delle tradizioni alimentari di molte regioni del mondo, specialmente nella Dieta Mediterranea. Viene consumato spesso durante i pasti e può contribuire alla varietà e al gusto complessivo dell’alimentazione”.

In estate sia l’olio d’oliva che il vino offrono diversi vantaggi, legati al benessere, alla convivialità e alla piacevolezza dell’esperienza gastronomica. L’olio extravergine d’oliva è un compagno perfetto per i pasti estivi. Mentre il vino, soprattutto bianco e rosato, è generalmente più leggero dal punto di vista della gradazione alcolica rispetto, invece, a cocktail che spesso contengono liquori ad alta gradazione alcolica e zuccheri aggiunti. “Utilizzare un olio extravergine d’oliva di alta qualità, preferibilmente proveniente da fonti certificate, per massimizzarne i benefici nutrizionali e il gusto dei piatti estivi, è un vero e proprio toccasana per favorire benessere e longevità – spiega Attilio Giacosa -. Con la sua versatilità e i suoi benefici per la salute, l’olio d’oliva è un alleato prezioso per creare piatti estivi leggeri, gustosi e nutrienti, dall’antipasto al gelato: sia una fresca insalata estiva, utilizzando verdure di stagione, sia per marinare carni bianche, come pollo o pesce, prima di grigliarle; sia per condire carpacci di carne o pesce, insieme a agrumi ed erbe fresche, fino ad offrire un tocco unico e raffinato ai dessert estivi, come gelati, mousse o torte. Relativamente al vino, va sottolineato che mentre molti cocktail sono carichi di zuccheri semplici provenienti da sciroppi, succhi di frutta o bevande gassate, esso contiene zuccheri naturali derivati dall’uva. Ovviamente il suo consumo dev’essere sempre moderato e in abbinamento a cene leggere e piatti estivi: ad esempio, un vino bianco fresco può essere perfetto con piatti a base di pesce, insalate o verdure grigliate, mentre un rosso leggero può sposarsi bene con carni bianche o antipasti. Contribuendo, così, anche a godere di momenti conviviali durante una cena all’aperto o in compagnia di amici e familiari”.

Fonte: askanews.it

Studio dell’Osservatorio Nestlé: pizza e pasta cibi della gioia

Da bravini nel 2023 a decisamente bravi, quasi perfetti, nel 2024. Questa, in sintesi, la fotografia degli italiani nel tortuoso percorso alla ricerca dell’elisir di lunga e buona vita o, almeno, dell’alimentazione varia ed equilibrata. 

Gli italiani stanno diventando virtuosi dell’alimentazione a quanto pare: nel 2024 in Italia si mangia sempre meglio e si spreca sempre meno. In Italia abbiamo aumentato il consumo delle verdure, dal 39% nel ’23 al 44% nel 2024; il consumo dei legumi (aumentato nel ’23 del 22%) oggi è cresciuto del 31%; il consumo del pesce è passato dalla percentuale di aumento del 19% nel ’23 al 22%; quasi invariato il consumo di frutta: dal 35% nel ’23 al 36% in più; le alternative vegetali al latte dall’aumento nel 2023 del 13% sono passate ad aumentare nel 2024 al 15% e il latte dal 11% al 13%.

A dimostrarlo le percentuali importanti rilevate dall’Osservatorio Nestlé con una ricerca dedicata – realizzata su base annuale – che attesta un approccio a un consumo più salutare. A conferma di tanto virtuosismo, il 43% degli intervistati dichiara di consumare meno carne rossa rispetto agli anni precedenti, mentre aumenta del 16% il consumo di alternative proteiche.

Ci stiamo rassegnando a ridurre anche quello che ci dà buon umore, come i dolci, che quest’anno abbiamo diminuito del 39%, così come i superalcolici: il 51% degli intervistati dichiara infatti di averne ridotto il consumo. E allora meglio buttarsi su Pizza e Pasta, ritenuti rispettivamente per l’82% e per il 67% dei rispondenti, i cibi della gioia. Tanto poi ci pensa il caffè a ridarci carica per essere più presenti e reattivi nella quotidianità, dato che il 69% degli intervistati ne fa un consumo invariato rispetto all’anno scorso e, anzi, il 15% ne ha aumentato il consumo.

Nel 2024, il pranzo per il 46% e la colazione per il 31% sono i pasti più rilevanti che prevalgono sulla cena, considerata meno importante e votata per il 23%. Ma l’aperitivo in ogni caso, per il 60%, raramente sostituisce la cena, tendenza invece rilevata negli ultimi anni. Il 51% degli intervistati non salta mai i pasti.
Tuttavia, ugualmente non ci sentiamo del tutto sereni: il 42% dichiara di accusare un senso di ansia e solo il 7% sembra non soffrirne mai, 4 su 10 affermano di ascoltare musica come rimedio per combattere l’ansia, 3 su 10 indicano il riposo e lo sport come soluzione. Bisogna però tenere d’occhio la pigrizia, dato che Il 62% non si è mai iscritto ad alcun programma di allenamento nell’ultimo anno, mentre il 30% si allena ma, 4 su 10, solo 2 volte a settimana.

Commenta la dottoressa Marzia Benvenuti, psicologa e psicoterapeuta: “Questi dati portano l’attenzione sul fatto che più di 6 persone su 10, nell’ultimo anno, hanno dichiarato di soffrire di ansia, elemento che incide sulla sensazione di fame o sazietà della mattina. Se si soffre di ansia è più facile che si attivi il cortisolo proprio durante la mattinata togliendo la voglia di mangiare. Il cortisolo scende durante il pomeriggio e la sera, ed ecco riapparire la fame”. E prosegue: “Individuare questo dettaglio ci rende molto più consapevoli non solo dei nostri stati emotivi ma anche della nostra scelta dei cibi. Se la fame è maggiore dal pomeriggio a dopo cena vuol dire che ho un problema con il cortisolo”.

Nel 2024, siamo inoltre meglio idratati, il 60% degli italiani beve 2 litri di acqua al giorno e il 30% 1 litro.

Sul fronte sostenibilità, 7 rispondenti su 10 si ritengono abbastanza o molto consapevoli circa la sostenibilità ambientale, tuttavia quasi 1 su 2 non ha modificato la propria alimentazione per essere più sostenibile nell’ultimo anno. Ma almeno il 94% non spreca più il cibo.

Uscendo dal comfort dei nostri gusti e dei nostri piatti identitari, le specie aliene che stanno infestando diverse zone d’Italia, fanno un po’ paura: il 33% ritiene questo fenomeno un pericolo per la biodiversità, mentre il 41% dichiara di non saperne abbastanza. Ma dopo il clamore suscitato dai ‘famosi’ granchi blu nella scorsa estate, più di 6 italiani su 10 affermano che sarebbero curiosi di assaggiare le specie aliene commestibili, e solo il 12% le ha già provate e li consiglierebbe.

Venendo alla nota dolente, il nostro carrello della spesa risente dell’attuale contesto socioeconomico, facendo decidere come prima cosa al prezzo e alle promozioni la scelta finale del cibo da acquistare. In secondo luogo, la preferenza va agli ingredienti più salutari possibili, a conferma dell’orientamento generale per una dieta sana.

Commenta il Dottor Giuseppe Fatati, direttore scientifico dell’Osservatorio Nestlé: “Mangiare bene non è più un fatto di pura gastronomia ma oggi deve essere condito dal saper scegliere equilibratamente tra i vari componenti di una corretta alimentazione e le proposte del mercato. I partecipanti alla nostra survey sembrano essere consapevoli della necessità di un’alimentazione corretta e tale consapevolezza è migliorata nel corso degli anni. Purtroppo, il particolare momento socioeconomico sembra influenzare le scelte in modo significativo”.

Conclude Fatati: “Le scelte alimentari sono orientate dal potere d’acquisto nonostante vi sia una manifesta attenzione per gli ingredienti salutari. Il consumatore intervistato conosce i principi di un corretto stile di vita ma è condizionato dalla possibilità di spendere”.

Fonte: askanews.it

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